mercoledì 19 marzo 2008

CARTA SU CARTA - SIMONE GARDINI


L'associazione culturale CadeArt presenta la quinta esposizione d'arte della serie ”Lex Artis” che si terrà presso lo Studio Legale L. Donelli, D. Dal Monte, R. Vecchi in via C. Ricci n. 29 a Ravenna. “Carta su Carta” di Simone Gardini, a cura di Ilaria Siboni, inaugura venerdì 28 marzo alle 19,30, l'esposizione sarà visitabile tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 15,00 alle 19,00 fino a mercoledì 7 maggio 2008, ingresso gratuito.

L’artista in mostra nella successiva e ultima esposizione: Mattia Battistini.

Lex Artis

CadeArt, dopo esposizioni in spazi come Ca' de' Ven a Ravenna, Torre medievale di Oriolo dei Fichi a Faenza, l'Hotel Villa Santa Maria in Foris a Ravenna e la sede provinciale della CNA di Ravenna, porta l'arte in un nuovo, inconsueto luogo, uno studio legale, difficile connubio, ma trasportati dall'idea della condivisione più totale dell'arte inizia questa serie che porterà in esposizione le personali del gruppo artistico dell'associazione che permette una panoramica più ampia sul loro lavoro. Dunque prosegue l'idea di inserire con armonia e freschezza l'arte nei luoghi di vita che vengono di volta in volta adottati e rinnovati dagli artisti e dal loro lavoro; in questo caso quindi un luogo di lavoro che permette di dare spazio all'arte...

Gli artisti in esposizione

Mattia Battistini, nato a Ravenna. Dal 1992 partecipa a numerose esposizioni personali e collettive in Italia e all’estero, illustra diverse pubblicazioni, realizza inoltre testi d'artista e alcuni cortometraggi di animazioni. Nel 1993 si trasferisce a Roma dove vive per tre anni, dal 1999 al 2004 si trasferisce a Parigi dove continua a dipingere ed esporre. Attualmente vive e lavora a Ravenna. I suoi soggetti, definiti da un tratto che porta con se i trascorsi di vita e di studio, sono assai differenti tra loro troviamo infatti soldati, cavalieri, gatti, cammelli, navi caratterizzati dalla palpabile matericità degli elementi di recupero assemblati.

Riccardo Bottazzi è nato a Ferrara dove attualmente vive e lavora. Scultore, con una forte predilezione verso la pietra e il marmo, dopo un viaggio nello Sri Lanka (terra ricca di giacimenti minerari) al suo ritorno in Italia si interessa allo studio delle gemme e delle pietre preziose frequentando un corso specifico a Milano. Questa passione si è trasformata nel tempo in una ricerca artistica che si è compiuta nello studio dell’arte della scultura.

www.topoi05.com

Francesco Brunelli è nato a Ravenna. Compie una personale ricerca che lo porta ad utilizzare materiali molto vari. L’artista pone particolare attenzione al passato e alla rielaborazione di materiali di recupero a cui riesce infondere nuova vita nei suoi assemblaggi. Un’ironia disincantata pervasa di riferimenti storico–sociali caratterizza i suoi originali personaggi. Nel 2006 approfondisce la lavorazione di materiali più difficili, quali il ferro, da cui nascono scuri pesci inseriti in insolite “nature morte”. Dal 1998 partecipa a diverse esposizioni personali e collettive.

Simone Gardini è nato a Ravenna. Si diploma all’Istituto d’Arte per il Mosaico di Ravenna e prosegue gli studi all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. La sua ricerca artistica è rivolta al segno come mezzo espressivo di un’infanzia ancora presente. È il ricordo, accanto al segno, il filo conduttore delle sue tematiche, un ricordo che pur sfociando spesso nell’ironia non abbandona una visione intimistica. Dal 1999 ad oggi ha collaborato alla realizzazione di opere musive e di scenografie cinematografiche e teatrali. Negli stessi anni ha preso parte a diverse esposizioni d’arte personali e collettive.

Roberto Pagnani è nato a Bologna, ma risiede a Ravenna, città in cui svolge la sua attività di artista (pittura, incisione ed installazioni). È cresciuto in un ambiente familiare dedito al mondo dell’arte da più generazioni e si è formato, nella pittura, a contatto diretto con opere ed artisti tra i più rappresentativi della cultura italiana ed europea come, ad esempio, M. Moreni e G. Mathieu. Ha esposto in numerose città italiane ed estere ricevendo premi e segnalazioni.

www.robertopagnani.org

Francesco Petrosillo nato a Ravenna. Artista con una formazione eterogenea che passa dalla pittura alla scenografia alla ceramica per tornare alla pittura e sempre alla ricerca di un personale modo espressivo si avvicina al mondo della grafica pubblicitaria che per diversi anni diventa la sua principale occupazione. Nel frattempo non abbandona la pittura a cui in seguito riprende a dedicarsi con assiduità. I colori accesi forse ricordo dei lunghi viaggi si accostano e si mischiano in festosi ambienti marini sempre equilibrati, grazie all’occhio preciso del grafico, in un’attenta composizione.

www.express.it/fbd

Per altre informazioni:

www.cadeart.blogspot.com

ilariasx@hotmail.com

Ilaria Siboni cell. 338 1584910


mercoledì 12 marzo 2008

FRANCESCO PETROSILLO





Inaugurazione dell’esposizione di Francesco Petrosillo, a cura di Ilaria Siboni, con testo di Corrado Cati, che si terrà sabato 15 marzo alle 18.30 presso Libreria Galleria La Carmelina in via del Carmelino n. 22 a Ferrara. L'esposizione rimarrà visibile fino a sabato 12 aprile, ingresso gratuito, orari di apertura dal martedì al sabato dalle 16.30 alle 19.30. (www.lacarmelina.com; info@lacarmelina.com)



Profilo


Francesco Petrosillo nato a Ravenna. Artista con una formazione eterogenea che passa dalla pittura alla scenografia alla ceramica per tornare poi alla pittura e sempre alla ricerca di un personale modo espressivo si avvicina al mondo della grafica pubblicitaria che per diversi anni diventa la sua principale occupazione. Nel frattempo non abbandona la pittura a cui in seguito riprende a dedicarsi con assiduità. I colori accesi forse ricordo dei lunghi viaggi si accostano e si mischiano in festosi ambienti marini sempre equilibrati, grazie all’occhio preciso del grafico, in un’attenta composizione. Francesco Petrosillo fa inoltre parte dell’Associazione culturale CaDeArt.


www.express.it/fbd



Testo di Corrado Cati


I lavori esposti da Petrosillo hanno origine dalle illustrazioni su pagina che lui stesso ha realizzato qualche mese fa confrontandosi col testo poetico di Franco Marcoaldi intitolato “Animali in versi”(Einaudi), nell’ambito del concorso “La collana bianca si colora”.


In tale circostanza, l’artista, dando sfogo alla propria fantasia si era prodigato a reinterpretare su carta, in chiave del tutto ironica e personale, quelle poesie relative al testo che più lo avevano colpito.


Allo stesso modo la sua precedente mostra, svoltasi in questo stesso luogo circa un anno fa, poneva l’attenzione su quei “Ciclopescitropicali” che tanto si prestavano a creare quelle “surreali combinazioni cromatiche” capaci di amplificare una certa dimensione fantastica ed irreale.


L’esposizione odierna presso la libreria “La Carmelina” a Ferrara ribadisce, in una sorta di continuità tematica, quanto il soggetto animale sia quello che meglio si adatti ad abitare i luoghi variopinti e fantasiosi raffigurati da Petrosillo.


Nel confrontare le opere attuali con quelle precedenti si nota il permanere di quel senso d’equilibrio cromatico e strutturale, o meglio, quella ricerca calibrata sia nell’attenzione per il colore, sia nella rappresentazione delle figure che distingue di solito il lavoro dell’artista, anche se, osservando a fondo, ci accorgiamo che qualcosa sta mutando. Infatti, anche se permane quel significato espressivo nell'uso del colore grazie al quale Petrosillo riesce ad evocare la magia di un ambiente sognato, qui, il fondo dei dipinti va perdendo sempre più la sua uniformità, viene reso per blocchi, scomposto da un’esecuzione stilistica più estrema, che sembrerebbe non finita. Le spatolate irregolari intaccano l’interno dei soggetti e la compostezza lascia spazio alla dispersione. Nell’insieme l’opera si presenta più tumultuosa, gridata e, mentre le figure acquistano maggior dinamismo caotico tendendo timidamente all’astrazione, l’urgenza espressiva stride con l’equilibrio cromatico.



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mercoledì 5 marzo 2008

LAURA PIETROPAOLI

L'associazione Cadeart inaugura, venerdì 7 marzo dalle 18.30 alle 20.30, l’esposizione d'arte “Neve scivolosa” con le opere di Laura Pietropaoli all’interno dell’Hotel “Villa Santa Maria in Foris” in via Pasolini n.61 a Ravenna. L'esposizione a cura di Ilaria Siboni, con testo di Alessandro Fogli, sarà visibile tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00 fino a domenica 18 maggio, ingresso gratuito.

L’associazione CadeArt

La serie di esposizioni itineranti “I Lunari dell’Arte”, prosegue il suo percorso di diffusione dell'arte nei luoghi di vita della città, che vengono di volta in volta adottati e rinnovati dagli artisti e dal loro lavoro. Dopo esposizioni in spazi come Ca' de' Ven a Ravenna, Torre medievale di Oriolo dei Fichi a Faenza, la sede provinciale della CNA di Ravenna, lo studio legale L. Donelli, D. Dal Monte, R. Vecchi sempre a Ravenna, è di nuovo la volta dell'Hotel Villa Santa Maria in Foris a Ravenna luogo elegante ed accogliente, struttura più vicina a quella di una casa signorile piuttosto che a quella del solito hotel di lusso. Luogo-albergo pensato come una propaggine della propria idea di casa, qui il gruppo di CadeArt è felice di invadere gli spazi comuni dell’hotel e dare seguito all’idea di essere punto d’incontro e di libero di scambio ospitando “Neve scivolosa” di Laura Pietropaoli artista che vive e lavora a Ravenna. Diplomata al Liceo Artistico di Ravenna, dove è stata allieva di maestri quali Umberto Folli, Giulio Ruffini e Francesco Verlicchi, che l’hanno incoraggiata a proseguire nella carriera artistica. Nei primi anni ’70 inizia la sua attività, partecipando a varie collettive, e sempre in quel periodo allestisce alcune esposizioni personali nelle città di Trento e Rovereto, dove esercita la professione di insegnante d’arte. Contestualmente alla ricerca pittorica si cimenta, negli anni ’80, nella realizzazione di bronzi con fusioni “a cera persa”, spinta dalla curiosità e dalla passione verso le più svariate risoluzioni visive e dimensionali, opere esposte in alcune gallerie di Ravenna. Negli ultimi anni ha focalizzato la sua attività sulla ricerca cromatica, sui contrasti, favorendo la tecnica ad olio, inserendo altri materiali, infatti su tela e su cartone applica tessuti, gioielli, oggetti di diverso tipo e valore che completano i ritratti dei personaggi, di fantasia ma anche persone care, che affollano la sua intima ricerca.

Testo di Alessandro Fogli

I Greci credevano agli dèi perché li vedevano. E quando si credette alla vista interiore la si chiamò Fede. Ora però, tra i moderni, i “veggenti” sono soprattutto quelli che vedono l’assenza e il vuoto. E’ qui, verso queste assenze, questi spazi vacui, che le figure di Laura Pietropaoli, emergendo da mondi indefiniti, gettano i loro sguardi indagatori, ficcanti, giudicanti. Nonostante l’astrattismo che ne è alla base, l’arte della Pietropaoli osserva la realtà, una realtà che a volte disturba, e disturba perché – ce ne rendiamo conto poco per volta – non è rappresentata in alcun luogo della tela, ma è quella esterna, in cui ci troviamo noi spettatori. E’ quella, che viene messa a nudo, è l'animo umano, tramite la muta e immobile azione di personaggi ambigui, doppi, a venire posto di fronte a uno specchio nero. L’artista evidenzia i segni interiori lasciati dalla vita, accenna a gioie e sofferenze mai pure, mai complete, stupisce per tragicità e sensualità, mostrando un profondo interesse per l’interiorità dei soggetti trattati, dai quali si fa coinvolgere emotivamente per portarne a galla il rimosso, quello che gli altri non riescono a vedere. Intensi e profondi, i suoi ritratti – soprattutto femminili – sono caratterizzati da spessi contorni, dall’utilizzo reiterato di oggetti reali applicati direttamente sulla tela. La pienezza fauvista dei colori e la varietà materica (olio, naturalmente, ma anche gesso, carta, matite) trasmettono una forte carica di fisicità, ma i volti, percepiti spesso come una maschera, suggeriscono una remota, ineffabile spiritualità. Laura Pietropaoli si serve in gran parte del potere icastico del colore (il rosso in tutte le sue possibili accezioni) per costruire l’immagine e darle forza emotiva, un’attitudine che, unita alla naturale abilità pittorica, la porta a risultati sorprendenti, capaci di far sembrare grandiose opere di piccolo formato, oppure intime opere di grandi dimensioni. Sono visioni di vibrante tensione che fuoriescono dai confini dell’opera in sé per trasferirsi nell’universo metamorfico del simbolico e qui lampeggiare, con la potenza del loro senso, ancora una volta verso la vita.

Per altre informazioni:

www.cadeart.blogspot.com

ilariasx@hotmail.com

Ilaria Siboni cell. 338 1584910